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Dimenticare 500 anni di stragi?
Da qualche anno è in corso nella Chiesa Cattolica un "processo di revisionismo" della storia avente come obiettivo la negazione di 500 anni di crimini contro l'Umanità: Crociate, persecuzione e sterminio di "streghe" ed "eretici", di ebrei, di scienziati, ecc. Poiché tali resoconti storici sono ampiamente documentati e non se ne può negare l'esistenza, la strategia cattolica tende a "reinterpretare" alcuni di questi fatti come "diatribe medioevali". Ciò che preme ai nuovi inquisitori dell'informazione è di poter far apparire del tutto marginale il ruolo del clero dell'epoca, che in realtà era il principale mandante. Certamente a molte autorità civili medioevali poteva far comodo eliminare fisicamente gli eretici, che a volte erano anche al tempo stesso oppositori politici, o quantomeno un "pericoloso" esempio di libertà individuale in un'era di obbedienza assoluta (non a caso "eresia" significa: "scelta") ma ciò non diminuisce la responsabilità storica e morale della chiesa cattolica, tanto è vero che il papa Giovanni Paolo II ha sentito il bisogno di chiedere perdono per queste gravi colpe, sebbene un po' troppo frettolosamente e senza particolari approfondimenti. Anzi, sembra che a partire proprio da tale richiesta di perdono, che risale al 2000, alcuni apologeti cattolici hanno iniziato a compiere l'opera di revisionismo che ha recentemente trovato l'immancabile complicità della RAI. Un tristissimo episodio di disinformazione in tal senso è stata la puntata di Voyager del 16 febbraio 2005, nella quale i conduttori hanno avuto il coraggio di asserire che nel 1209 a Beziers (Francia) non ci sarebbe mai stata nessuna spedizione dell'Inquisizione ma solo un "regolamento di conti" feudale per cui "nessuno deve chiedere scusa". Queste sono le vergognose parole dell'autrice del servizio. Il tutto, quando è ben noto che allora a compiere l'assedio e il massacro di TUTTI i 20.000 abitanti della città fu il legato papale Arnauld-Amaury (l'abate bianco), che in una lettera scritta al papa Innocenzo III, il cui originale si trova fieramente esposto alla biblioteca vaticana, si vantò di quanto avevano fatto usando le seguenti parole:
Se la RAI intende seguire questa linea, e cioè dare spazio a simili campagne di disinformazione storica tendente a negare l'orrore dell'Inquisizione cattolica, ciò non può essere un caso. Il problema non è tanto quello di capire cosa è successo esattamente nel passato dell'Europa, ma di capire come questa onta enorme per la storia del genere umano sia la radice malata che ha generato e soprattutto giustificato tutti i conflitti che si sono susseguiti fino al nostro secolo e fino ai nostri giorni. Infatti, il "presunto diritto divino" vantato dalla Chiesa Cattolica di poter esercitare a tutt'oggi un ruolo influente sulla società e sulle Leggi, ivi comprese quelle che regolano la vita dei non cattolici, dei non cristiani e dei non credenti, discende proprio da questa "tradizione inquisitoria". Altro che "radici cristiane"! Non a caso l'Italia si è coperta di ridicolo quando ha proposto, insieme a qualche altro Stato cattolico, di inserire nella Costituzione Europea una citazione delle "radici cristiane". La maggioranza degli Stati Europei ha ovviamente preferito stendere un velo pietoso su un passato così impresentabile.
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Antologia del Pensiero illiberale e
intollerante: |
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da: "Il Manifesto" del 21 Febbraio 2005 Gli scheletri della santa Inquisizione Una puntata di «Voyager», su Raidue, si fa complice del Vaticano per riscrivere la storia e riabilitare l'Inquisizione, madre di tutte le torture e stragi di innocenti ADRIANO PETTA Lo scorso 11 settembre su Alias apparve un mio articolo dal titolo Le radici dell'orrore (relativo agli atti del Simposio sull'Inquisizione pubblicati dal Vaticano). Venni poi invitato alla trasmissione televisiva Voyager per un'intervista che durò 14 minuti: mi dissero che avrebbero fatto dei tagli. Mercoledì 16, alle 23.10, è stata messa in onda. Due gli argomenti del programma: «Nazismo esoterico» e «Gli ultimi dati sull'Inquisizione». Il conduttore Roberto Giacobbo ha raccontato i legami tra Hitler, le SS e l'occulto, parlando anche di Montségur, dove il 16 marzo 1244 morirono arsi vivi in un enorme rogo oltre 200 fedeli perché si rifiutarono di abiurare la loro fede. La tesi esposta da Giacobbo è stata che la storia li
ricorda come Catari attaccati dal re di Francia, e che le SS cercavano a
Montségur il Santo Graal perché i catari, secondo alcuni, erano stati i
custodi del sacro calice. E che l'ideologo nazista Otto Rahn individuava i
catari come i precursori del nazismo... Al prof. universitario concedono tre interventi, al
sottoscritto uno solo (95 secondi). Il prof. Borromeo - curatore degli
atti del Simposio sull'Inquisizione e trait d'union tra il Vaticano e i
mass media per trasformare la leggenda nera dell'Inquisizione in leggenda
rosa - sviluppa tranquillamente e metodicamente la sua tesi, mentre al
sottoscritto viene cancellato tutto... compresa una frase in cui dicevo
che «i nazisti ammazzavano gli ebrei prima di metterli nei forni
crematori... mentre l'inquisizione metteva gli eretici nei forni... vivi».
«Be', gli storici hanno
poi appurato che a Béziers non c'erano albigesi, che nessuna crociata era
mai passata da quelle parti, dove tra l'altro non risultava la presenza di
legati pontifici; però la città venne realmente messa a ferro e fuoco, ma
la cosa accadde nel quadro di una guerra feudale tra famiglie locali». E
conclude tronfia e pettoruta: «Almeno in questo caso nessuno deve chiedere
scusa!». |